Si sente parlare spesso e volentieri nel corso degli ultimi tempi di scommesse online, ma ancor più interesse riesce a richiamare l’innovativo sistema del betting exchange. Sul mercato italiano, è bene partire sottolineando come sia stata messa a disposizione a partire dal 7 aprile di ben sette anni fa, anche se in realtà è un fenomeno che è nato nel corso dei primi anni Duemila.
Correva l’anno 2001, infatti, nel momento in cui venne lanciato da parte di Flutter e Betfair, ricordando come questi due operatori, in seguito, divennero una cosa sola. Per tutti coloro che vogliono sperimentare questo innovativo sistema, c’è da mettere in evidenza come serva grande preparazione e una notevole competenza. Lo studio delle quote che sono presenti all’interno del palinsesto che viene proposto da parte del bookmaker su cui si è creato il proprio conto di gioco, in modo tale da studiare delle vere e proprie strategie betting exchange.
Che cos’è il Betting Exchange
Dando uno sguardo alla semplice traduzione letterale del betting exchange, si può notare come si faccia riferimento allo scambio di scommesse: si tratta di un’attività che viene garantita direttamente agli utenti, senza che si debba passare per forza di cose da un bookmaker.
Nel caso in cui siate abituati alla versione più classica delle scommesse sportive, il betting exchange è totalmente differente ed è uno tipo di scommessa che sta prendendo sempre più piede anche all’interno del mercato italiano. Una modalità di scommessa che trae ispirazione dalla Borsa, in cui è interessante notare come per ciascuna scommessa che viene portata a termine il bookmaker trattenga comunque una commissione che varia su base percentuale, applicata in modo particolare in relazione ai volumi di gioco dell’utente in uno specifico periodo. Più è alta la somma di denaro che viene gestita, più bassa sarà la commissione che spetterà all’operatore.
I motivi per cui conviene usare il betting exchange
Sono diverse le ragioni per cui converrebbe approfondire il discorso in merito al betting exchange. Prima di tutto, per via di svariati vantaggi che vengono offerti in confronto alla modalità classica di scommesse. Infatti, il vantaggio principale si esprime nel fatto di avere delle quote decisamente più elevate, considerando anche la commissione che viene applicata per ciascuno scambio.
Un altro vantaggio non indifferente è rappresentato dall’opportunità di effettuare il cash out. Tramite i portali di betting exchange, infatti, c’è la possibilità di realizzare in maniera completamente automatica un determinato profitto, semplicemente facendo un click sull’apposito pulsante denominato Cash out. Si tratta di una funzione che non trova supporto in qualsiasi evento in modo incondizionato, ma solamente su delle competizioni e manifestazioni ben specifiche e permette di visualizzare pure l’importo. Il cash out può essere gestito in via manuale oppure tramite una vera e propria procedura automatizzata, andando a svolgere la configurazione di determinati parametri, come ad esempio il profitto che si ha intenzione di ottenere.
Il funzionamento del Betting Exchange
Nel momento in cui si comincia a fare trading sulle quote, bisogna tenere in considerazione come siano due le funzioni più importanti: si tratta di Punta, che viene chiamata in inglese Back, e Banca, ovvero Lay. Nel primo caso, il riferimento è abbastanza facile da intuire nei confronti della scommessa tradizionale, andando semplicemente a pronosticare che l’evento che è stato selezionato riesca a verificarsi, mentre la seconda funzione, ovvero quella del Banca, prevede di puntare contro la realizzazione di un determinato evento.
Proviamo a fare un esempio per comprendere meglio questo concetto. Nella scommessa Exchange su Juventus-Milan, il giocatore prende la decisione di bancare il segno 2 (ovvero vittoria del Milan). Cosa succede in questo caso? Semplicemente che, per vincere la giocata, la partita deve finire o con la vittoria della Juventus oppure in parità. Questa puntata comporta di stabilire un certo importo di denaro, esattamente come accade con tutte quelle scommesse che vengono piazzate sui vari siti di bookmaker normalmente. La principale discrepanza è rappresentata evidentemente dal concetto del Banca, che mette in carico allo scommettitore una sorta di vera e propria responsabilità ulteriore, che è rappresentata molto semplicemente da quella somma di denaro che dovrebbe essere oggetto di restituzione nel caso in cui l’evento che è stato bancato si dovesse verificare.
Come orientarsi con queste puntate
Per poter riuscire a ottenere degli ottimi risultati con questa innovativa modalità di scommesse sullo sport, è fondamentale avere una certa padronanza con il concetto di Back and Lay, ovvero Punta e Banca. In questo senso, solo studiando e analizzando a dovere tutto il mondo del Betting Exchange si sarà in grado di sfruttare alla perfezione i vari portali di Betting Exchange. Ecco spiegato il motivo per cui è fondamentale approfondire il significato che sta alla base di entrambi i termini.
Il termine Back proviamo a spiegarlo con un esempio pratico, che sicuramente risulta più facile anche da fare proprio. Proviamo a fare un esempio con un match di Serie B, in cui a sfidarsi sono Chievo e Pescara. Il segno 1 viene quotato 3,25. Nel caso in cui dovesse vincere la squadra che gioca in casa, ecco che il guadagno sarà rappresentato da 22,50 euro, che si ottiene sottraendo ai 32,50 euro di vincita i 10 euro che sono l’importo dell’investimento relativo alla scommessa. Rispetto alla funzione di Banca, bisogna mettere in evidenza come, in questo caso, il giocatore non avrà sulle sue spalle alcun tipo di responsabilità. Quindi, nel caso in cui dovesse vincere il Chievo, la vincita sarà pari a 22,50 euro, mentre in caso di sconfitta dei clivensi, si perderanno i soldi della scommessa, ovvero 10 euro.
Con la funzione Lay, invece, è tutto un po’ diverso, dal momento che, quando si va a bancare una scommessa, emerge il concetto di responsabilità. Giusto per fare un esempio, per chi avesse intenzione di bancare il successo del Chievo Verona contro il Pescara, per riprendere l‘ultimo esempio pratico fatto, con una quota pari 3,25, ecco che l’utente stesso, bancando una scommessa, diventa bookmaker ed è chiaro che debba sperare che si verifichi l’evento dal segno opposto. Quindi, per poter vincere la scommessa, serve che la partita termini con un pareggio piuttosto che con una vittoria della squadra che gioca in trasferta: nel caso prima citato, che vinca quindi il Pescara.